Osservatorio nazionale sul turismo giovanile.
Osservatorio nazionale sul turismo giovanile: positivi i risultati del biennio 2007-2008
I bambini sono dei “grandi” piccoli viaggiatori. Secondo l’Istat, infatti, nel corso del 2007 circa 5 milioni di under 14 hanno speso almeno una vacanza (il 59% del totale della popolazione di questa fascia di età). Il dato è stato ripreso dal primo Osservatorio Nazionale sul Turismo Giovanile, presentato a Children’s Tour, il salone delle vacanze 0-14, svoltosi di recente a Modena. La ricerca - realizzata da studio Lobo e ModenaFiere in collaborazione con Iscom Group - presenta spunti di lavoro e di approfondimento per analizzare la realtà del turismo giovanile, concentrandosi sulla fascia di età dagli 0 ai 18 anni.
Secondo il 64,4% dei piccoli turisti la stagione più favorevole per viaggiare è l’estate, segue il periodo primaverile, scelto da oltre un terzo. Le vacanze ideali sono quelle al mare, preferite anche dai genitori concordi nel valutare le località marittime le più adatte e attrezzate per i bambini. Nel 2008, di tutte le 3.060.320 vacanze effettuate da famiglie con bambini al di sotto dei 14 anni, ben il 67% (2.046.019) sono state quelle balneari e nel 20% dei casi (417.555) la vacanza è stata esplicitamente richiesta da loro. Seguono a grande distanza, le vacanze in montagna che occupano il 23% delle preferenze, mentre tra le scelte dei piccoli figuravano, al secondo e terzo posto, le vacanze all’insegna della cultura (111.800 preferenze) e quelle a contatto con la natura (62.835). Questo dato è spiegabile con la scelta da parte dei più piccoli di una vacanza dinamica come fuga dallo stile di vita sedentario e ripetitivo che caratterizza la nostra società. Per gli operatori, che basano la loro offerta non su un viaggio itinerante ma su una struttura ricettiva, si è imposta la scelta di offrire l’intero territorio come potenziale esperienza attiva. Anche in questo caso molte di queste offerte sono mirate per i pre adolescenti e gli adolescenti, dato che i piccoli hanno minori esigenze.
Anche i campeggi si sono evoluti per andare incontro a queste esigenze. In questo caso la tipologia di struttura offre naturalmente la possibilità di una vacanza attiva, socializzante in un contesto protetto.
Dall’indagine emerge che la fascia più consistente di famiglie che acquistano viaggi vacanze nei circuiti organizzati (tour operator, associazioni alberghi per famiglie, siti specializzati sul target bambini) sono composte in genere da 2 adulti e 2 bambini dagli 0 ai 14 anni. Inoltre, la famiglia che viaggia non è più necessariamente composta da genitori e figli, ma si è evoluta in un nucleo composto da adulti e bambini (nonni e nipoti, “tate” e bambini, famiglie che ospitano amici dei figli, ecc.). La ricerca di informazioni passa sempre più per internet, mentre per la prenotazione si preferisce il contatto telefonico, ma su richiesta degli operatori si definiscono prenotazioni e conferme tramite email. Anche chi va in agenzia ha comunque già fatto una ricerca personale.
Anche i più grandicelli amano viaggiare, si calcola, che, nel corso del 2007, circa 1 milione di ragazzi con fascia d’età dai 15 ai 17 anni (il 57%), ha speso almeno una vacanza di quattro notti e il 20,7% ben due l’anno. Da un lato, si è alzata l’età dei ragazzi che viaggiano con la famiglia e dall’altro si è abbassata l’età dei bambini che cominciano a viaggiare anche senza famiglia (dai 12 - 13 anni), sia con forme di turismo aggregativo (associazioni giovanili, turismo religioso, campi sportivi ecc) sia in viaggi individuali (es. studio all’estero o piccoli gruppi di amici).
Per quanto riguarda i campi organizzati, uno degli operatori intervistati, che si occupa di campi sportivi, conferma che questo stile di vacanza si è molto sviluppato negli ultimi anni anche perché viene incontro soprattutto in estate alle esigenze di lavoro dei genitori. La fascia di età che frequenta prevalentemente i campi sportivi rientra nella fascia dai 12 ai 17 anni. I più frequentati sono i campi di calcio. Ma negli ultimi anni si è manifestato un crescente interesse per i campi di danza, sotto l’influenza dal successo di alcuni programmi televisivi.
Tra gli sport, la montagna bianca spesso è meta di piccoli gruppi di ragazzi anche non organizzati sopra i 16 anni, accomunati dalla passione per gli sport invernali ma in particolare per lo snowbord, di tendenza e molto diffuso tra gli adolescenti. Quest’anno la stagione è andata bene grazie alle abbondanti nevicate, che hanno contribuito a rilanciare il settore. Flussi turistici “sportivi” possono essere generati anche per assistere a uno spettacolo sportivo e infatti, negli ultimi anni si sono moltiplicati in molte aree gli eventi a sfondo sportivo in grado di attrarre giovani e/o adulti spesso come leva per attirare flussi in località minori o per destagionalizzare.
Il turismo sociale e associato assume in Italia una dimensione complessiva di circa 1,4 milioni di vacanze svolte nel 2008 (il 4,2% del totale delle vacanze). I dati disponibili dell’Osservatorio, per questa tipologia si riferiscono ai ragazzi dai 15 ai 24 anni, che costituiscono il 10,2% della popolazione (circa 6 milioni). Tra coloro che in questa fascia d’età hanno fatto almeno una vacanza (nel 2008, 52%), in 231 mila hanno prenotato una vacanza tramite il circuito del turismo associato pari al 6,5% dei vacanzieri. Tre sono i canali principali: il 40,4% ha viaggiato tramite la propria scuola, il 15,8% con organizzazioni religiose e il 14,3% con un’associazione culturale. La rete di offerta ricettiva del turismo sociale e associato si caratterizza per essere di tipo extralberghiero, tali strutture infatti sono in grado di soddisfare meglio l’esigenza base cioè di “stare insieme”. Primo fra tutte si colloca, l’ostello della gioventù, scelto per i costi più contenuti rispetto alle altre strutture ricettive.
La fascia di riferimento di questo studio comprende, anche se in maniera marginale, i viaggi individuali che di solito coinvolgono in maniera più significativa i ragazzi dopo i 18 anni. Nel 2006 secondo l’UNWTO ci sono stati 168 milioni di giovani viaggiatori, il 20% sul totale della movimentazione mondiale e di questi 94 milioni di giovani hanno viaggiato in Europa. In Italia nel 2007 i giovani dai 15 ai 24 anni hanno fatto, in media, quasi 2 periodi di vacanza nell’arco di un anno. Si tratta in totale di circa 3 milioni e mezzo di ragazzi pari al 59% di tutta la popolazione di questa età. I giovani, maggiorenni in particolare, hanno in generale una maggiore propensione a viaggiare. Rispetto ad altre tipologie di turisti, effettuano viaggi più lunghi anche se spesso in forma itinerante. Hanno contribuito a favorire lo sviluppo di questo modello di turismo alcuni fattori generali tra i quali la crescita dell’offerta delle compagnie aeree low cost e la diffusione di internet. Nella scelta delle destinazioni, i giovani viaggiatori italiani prediliggono l’Italia (72%), in particolare la Toscana (10%) e la Sicilia (10%) e a seguire Puglia (8,5%), Calabria (8,1%) ed Emilia Romagna (7,5%). Chi decide di andare all’estero sceglie prevalentemente Spagna (16,8%) seguita da Germania (13,1%), Croazia (12,2%) e Francia (9,4%). Il periodo preferito per i viaggi è comunque sempre il periodo estivo, organizzato soprattutto tramite internet.
Infine, il turismo scolastico che rappresenta una fetta importante di mercato tra le tipologie di turismo giovanile. Secondo un recente studio effettuato dal Touring Club, La domanda potenziale di viaggi scolastici da parte degli istituti superiori riguarda 130 mila classi per un totale di 2,7 milioni di studenti; due classi su tre infatti scelgono di organizzare una gita, con un’adesione media per ogni classe del 70% degli studenti, per un totale di circa 1milione e 300mila studenti. Oltre l’84% dei viaggi di istruzione viene organizzato attraverso un’agenzia viaggi e il restante 16% dagli istituti scolastici in autonomia. Il fai da te riguarda una quota marginale, probabilmente legata al fatto che difficilmente le scuole si vogliono far carico oltre che della responsabilità di vigilanza sugli studenti anche dell’assistenza per disguidi organizzativi. Nel 79% dei casi la destinazione viene proposta dai docenti, nel 20% dei casi dagli studenti e solo per l’1% dalle agenzie.
I dati dell’Osservatorio evidenziano come il turismo giovanile sia un fenomeno in crescita. Gli operatori di settore intervistati nel corso dello studio, sono concordi nel sostenere che, nonostante la crisi economica mondiale, le aspettative non sono pessimistiche come per altri servizi. Si prevede una diminuzione del soggiorno e la preferenza per offerte o prezzi bassi, ma per la stagione 2009 il prodotto “vacanze per i bambini” dovrebbe avere un trend positivo. La famiglia italiana, si prevede, privilegerà offerte convenienti scegliendo probabilmente destinazioni nazionali o riducendo il numero dei giorni, ma difficilmente rinuncerà alla vacanza, in presenza di bambini.
Rossella Strazzeri
24/05/2009